La ‘fretta’ di evolvere.

Il lavoro che da anni porto avanti, sia come trainer sistemico che come facilitatore, con i miei clienti è una via particolare, da percorre insieme, per dare risposte all’evolversi ormai molto disequilibrato della nostra società. Scritto cosi sembra una dichiarazione un pochino eccessiva, ma vedrete che non è cosi.

Andiamo alle parole : evolversi prende l’accezione di trasformarsi, mutare gradualmente. in pratica il soggetto che si evolve si trasforma nel tempo. Ci vuole tempo per evolversi, non è certo una sorta di fast food, va assaporato per esser riconosciuto. Inoltre evolversi è un verbo intransitivo, cioè è tale quando esprime uno stato in assoluto e non esige un oggetto diretto; esempi nasco, muoio, mi evolvo. Ovvero è relativo al singolo pur essendo universale. Tutti nasciamo, moriamo e, fosse solo biologicamente, mutiamo gradualmente nel tempo.

La nostra società è apparentemente veloce, tutto cambia velocemente e tanto velocemente si ripropone, se anche la lentezza diventa di moda, da rincorre in fretta, i risultati per lo più non sono certo indicativi.

Per stare ‘al passo con i tempi’, tutto deve essere smart, fast. Gli slogan continui si diffondono e chiedono identificazione, tutto ci trascina via dal nostro centro. Cambiamo ma non ce ne rendiamo veramente conto. Abbiamo più che mai bisogno, in questo momento storico, di capire e di scoprire chi siamo. Primo passo è riconoscere ciò che è in noi senza giudicare.

Riconoscer la nostra storia, la storia della nostra famiglia, e capire che la loro energia opera in noi ogni giorno. Il fatto stesso di appartenere ad una famiglia, ad un’ epoca, ad una nazione, crea un storia per ognuno di noi, particolare, perché appartenere alla stessa famiglia non vuol dire avere lo stesso destino, ogni uno ha una sua propria singolarità.

Uno degli obiettivi del mio lavoro tramite un metodo terapeutico esistenziale, che si è positivamente meticciato con la psicolgenealogia, l’analisi del segno e della parola, il pensiero transazionale e quello sistemico, ma  ancor più con il metodo di Bert Helliger, è quello di addentrarci nei nostri problemi con occhi nuovi, più limpidi e pronti a vedere ciò che è, non solo ciò che ci immaginiamo possa essere e che tanto ci condiziona.

Lo faremo in sedute singole e successivamente di gruppo.

Obiettivi:

dare un nome alle cose, per vedere senza fuggire

Vedere ciò che è per iniziare il camino di superamento

Focus di gruppo sugli ordini che sottendono ogni situazione di relazione , clan, azienda, gruppi e che da sempre ci condizionano

Attenzione e raccoglimento. Il linguaggio non più come filtro della realtà

Vedere l e eredita trasgenerazionali, come dolori, lutti, segreti inespressi che portano a blocchi emotivi e fisici

Esploriamo l’inconscio famigliare in modo limpido e agiudicante per alleviare stress e nevrosi. L’inconscio famigliare ci porta spesso ad identificarci con le angosce inscritte nella nostra famiglia.

Alleggeriamo amorevolmente i fardelli genealogici che inconsciamente ci appesantiscono e andiamo verso la gioia.

Questo è un lavoro che da grandi frutti e che porta le persone verso un  evoluzione effettiva e lo fa nel tempo, prendiamoci dunque il tempo, riprendiamoci il nostro tempo per divenire ciò che siamo.

Pubblicato in: blog

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *