Cos’è una speciazione? Un mutamento radicale della psiche degli individui e di conseguenza del mondo normale che conoscono, dove normale vuol dire immobile. Questa riflessione, che mi pare interessante per questo importante e complesso momento di vita, mi viene da dalle suggestioni di una persona speciale che è Igor Sibaldi (https://www.igorsibaldi.com/), dove sul retrocopertina del suo libro ‘La specie nuova’ , scrive: “…è sufficiente guardarsi attorno per accorgersi di come l’umanità si stia scindendo tra costruttori di futuro e persone impaurite..”, ecco che appaiono chiari gli elementi di questa riflessione, la paura che si coniuga alla capacità della differenza, il restare presenti che si coniuga alla forza di scegliere se stare nel vecchio o nel nuovo mondo, l’ importanza di individuare il superfluo che ci porta alla necessità di scoprire o riscoprire i fondamentali in senso esistenziale ma anche di consumo e quindi di bisogni.
Sta accadendo quindi una speciazione istantanea collettiva. Ma cosa vuol dire? In pratica, come in passato, una parte delle persone prenderà una nuova strada che i più non seguiranno, una nuova strada figlia della precedente ma orientata al nuovo, una svolta che per ora nessuno sa se sarà migliore o peggiore della precedente. Ma di sicuro questo sarà il futuro. Un futuro che si crea dal presente non dal passato come si poteva pensare. Nella storia abbiamo visto che a volte speciazioni culturali importanti dipendono da circostanze incontrollabili, laddove l’inizio sfugge e ci si accorge che tutto sta accadendo quando ci siamo già dentro, a volte è per colpa o merito di una persona che, con l’aiuto di pochi altri, provoca e guida i grandi cambiamenti; senza andare nel mondo politico, penso per esempio a Bill Gates, Marchion, altre volte illuminati vedono il cambio e lo controllano. Questa speciazione si può riconoscere tramite dei segni. Molto tempo indietro grandi personaggi aveva dato un vero e proprio elenco dei segni da scorgere, segni del tempo del cambiamento, una sorta di “se guardiamo bene vediamo tutto” di kantiana memoria.
Ecco l’elenco un po’ adattato nel linguaggio dei segni: il moltiplicarsi di falsi profeti, il moltiplicarsi di guerre di varia natura, Il moltiplicarsi di notizie sulle guerre, catastrofi naturali e umanitarie. persecuzioni e restrizioni, il raffreddarsi del sentimento d’amore tra le persone, la predicazione di grandi salvezze in ogni angolo del mondo-Come vede tutta questa “bella” lista la abbiamo già.
Inoltre se non ci fidiamo più del sistema e cerchiamo altro ecco la precarietà, la paura, chi alza gli occhi e cercherà di vedere nuove vie deve fare i conti con tutto questo, chi pensa e vede il nuovo veramente, non come continuazione del vecchio, non è ben accetto dalla politica o dalle istituzioni troppo lente e farraginose per sostenere i cambiamenti profondi. Insomma i cambiamenti sembrano imprevedibili ma solo per chi non può o non vuol vedere. In affetti non sappiamo quando avverranno né come ma sappiamo che avverranno
Ogni speciazione, cioè quello che avviene oggi, dopo un grande crisi, crisi che ci porta un naturale smarrimento, a non aspirare, a non desiderare, scuote fortemente esce dal controllo. Ciò che funziona bene ora come ora è il controllo esercitato sulla popolazione attraverso le nuove tecnologie, il condizionamento delle masse è una delle materie più studiate, creare infinti bisogni per muovere il mercato. Si cerca di mantenere un profilo basso delle varie popolazioni di far volgere gli occhi più alla terra che al cielo. I falsi bisogni non sono vero desideri.
Se da un lato nulla sembra più in potere all’individuo , in verità tutto può esserlo, l’atteggiamento di chi perora il cambiamento, di chi ha il coraggio di cambiare, sposta montagne (lo sa bene la giovane Greta Thunberg, https://tg24.sky.it/ambiente/approfondimenti/greta-thunberg-discorso-integrale-italiano-cop24.html).
Per fare questo dobbiamo pero aver la forza di abbandonare la casa del padre, ovvero se guardiamo oltre i nostri stretti confini possiamo iniziare davvero a scoprire un altro mondo, c’è la necessità di uscire da limiti e divieti imposti dal conformismo, dalle abitudini dal si fa così basta, dobbiamo diventare il nostro personale centro, un centro che si muove con me che si ampia e respira. Come dice Sibaldi avremmo cosi le radici nel cielo ovvero nel futuro, saremmo cosi affamati di mai sazi. Eccoci quindi a tirare le fila di chi può speciarsi, che se lo fa sa già che soffrirà la noia del già detto del senza senso, dei rapporti senza sbocchi fatti di convenevoli, soffre perché deve creare, muoversi, soffre perché non si accontenta dei ragionamenti causali, il realismo senza se e senza ma …. Agli occhi delle persone normali lo speciante appare come un individuo outsider, che di futuro non ne ha se non è un grande artista o un pensatore, è uno sbagliato, uno che desidera vivere diversamente, uno che ritiene che essere diversi non sia il male. Ma se la speciazione accade, accade anche l’arrivo del cambiamento, dell’abbondanza, del bisogno reale. Alla fine le parole che sostengono la nuova speciazione sono quelle più antiche dei creatori; osare volere vedere produrre. Aprirsi all’immaginazione, all’esplorazione, generare immagini altre, oltre alle immagini nuove laddove le parole non bastano. Ecco tutto questo ci aspetta, perfetto e inebriante, ricordate “Stay hungry. Stay foolish”