Quando la buona volontà “vuole” produrre qualcosa attraverso il suo fare, vuole a volte qualcosa che non le spetta e si intromette nell’anima e nel destino degli altri, quando siete in questa condizione non chiedete il permesso prima di agire, non domandate se è gradito il vostro intervento. Questa “buona volontà”, questo fare bene non sarà per il bene ma intromissione, di fatto è solo una buona volontà di nome.
Ciò che vuole ottenere dovrebbe essere il bene, che se sembra a portata di mano, facilmente andrà storto e se accade, ci scusiamo sostenendo di aver operato con delle buone intenzioni ma qualche cosa è andato storto, e si insinua il senso di colpa-
Ma se qualcosa è andato storto significa anche che la buona volontà non era poi proprio tale, altrimenti non si sarebbe andati solo vicini al risultato, lo si avrebbe raggiunto.
Spesso si tratta di una buona volontà senza attenzione per l’altro e per gli altri, senza il vero amore, che è sempre benevolo. Dove comincia Allora la buona volontà? Comincia nel trattenersi con attenzione davanti al volere e al potere di coloro a cui volgiamo il bene, inizia con il rispetto.
Solo allora riconosciamo che la buona volontà non è tanto un agire, quanto un modo di essere; come? Esserci con amore, facendo un passo indietro, con rispetto.